Dissi no con forza
e con non poco dolore
tanto che la mia voce parve un'altra
e ti piantai gli occhi in faccia
e le unghie nel cuore
fino a farlo sanguinare
e la mia pelle sgorgò sudore come lacrime.
Poi caddi, per un momento,
sotto il mio stesso peso
(o sotto il peso del mio odio?)
Non ricordo...
... ricordo che m'inghiottì la terra
e tutto finì.
Dissi no davvero
o forse lo immaginai soltanto,
perché quando la terra rese il mio corpo
disabitato e spoglio
come nocciolo sputato di un frutto,
intriso soltanto di pena
e freddo,
tu l'accogliesti solerte e paziente
come sempre
(o ancor più di sempre?)
Non so...
... so che provai a morire
ma non vollero le tue mani
né volle il tuo gretto amore malato.
Perciò rimasi lì …
inesorabilmente appesa al nulla.