Una candela fioca
arde con lenta fiamma
e la calda cera
che sfugge alla luce
in fondo nuove
forme informi prende,
lasciando l'impressione
di desolata fine
al notturno fulgore.
E la cera plasmerà un nuovo... inizio e risplenderà di antico fulgore... Mi piace pensare che la candela, conscia della sua fine, versi calde e liquide lacrime allo scopo di prolungare la sua durata, nella speranza che esse asciugandosi ne ricompongano lo spessore e la facciano consumare meno in fretta. Come vedi estendo la mia visione ottimistica umanizzando persino ciò che è inanimato, tuttavia... concedimi questo delirio visionario. Molto apprezzata la tua poesia.