Non volevo intendere con gli occhi di Dio una visione di onnipotenza ma di misericordia e comprensione.
Comunque il tuo pensiero ha una profonda valenza di ricerca.
se il vostro dio provasse dolore non sarebbe onnipotente, poiché cisarebbero forze che sfuggirebbero al suo controllo, guardano con gli occhi di un dio i superbi
Nooooo, Mario, ma sei tu? Quasi non ti riconosco. Allora c'è speranza...
Scherzo. Positivissimo, fiducioso, quasi divino, una visione che condivido in pieno! E dove tutto è possibile, a ben guardare...
Versi che richiamano il mistero della vita, della creazione.
Questo guardare tutto che nulla esclude.
Questo guardare con gli occhi di Dio, ma che solo un eroe dell'amore può farlo.
Ciò che dici dovrebbe essere l'atteggiamento di ogni fedele, ma è difficile annullare la propria natura per accostarsi a quella divina. I grandi Santi però ci sono riusciti! Ciao, Fabio.
Anonimo il 18/06/2011 22:51
Una velata disposizione simmetrica sistema le parole in un crescendo ritmico, la cui naturale conclusione non può essere significata altrimenti che dalla perfezione Suprema che è quella di Dio. Questo desiderio di scrutare la realtà e la vita, e di contro l'inumano nulla, è in effetti il superamento dell'ossimoro iniziale, "gioia" e "dolore", per arrivare alla via della mediazione e della salvazione, che è riposta nell'accettazione di un nuovo modo di porsi di fronte a noi stessi e agli altri. CIRO SORRENTINO