Casa.
È ovattato,
distratto,
il mio nido.
Son fievoli stelle
a corte della luna superba
in una notte da cacciatori,
i miei cari.
Asfalto.
Mieto minuti,
minuti che erodono la strada,
con la sola compagnia
dei miei pensieri
e dei miei battiti tesi, intensi
come scoiattoli in autunno.
Sole.
Tra una curva e un crocevia,
il mio corpo assente
trepida, caldo, tremulo,
all'immagine sfumata del tuo,
traslucido acquerello di speranza
dipinto su tela d'anima.
Tirreno.
Issata l'ancora,
in superficie onde incognite,
e un'inaffondabile,
inaspettata scialuppa
di certezza. Indulgo
in un sonno sottile,
tra strappi di adrenalina,
rollìo,
e culla di correnti.
Porto.
Sarà gioia,
imbarazzo, novità,
Sarà cercarsi, conoscersi,
trovarsi o ritrovarsi.
Sarà vederti per la prima volta
ma averti sempre avuta.
Sarà affidarti me stesso
ad occhi chiusi.
Sarà aprirli,
gli occhi.
Sarà, magari
ho paura di dirlo
Amore.