Vedo autostrade in disuso, colme d'erbacce,
abitate da uomini vestiti di pelle animale,
barba e rughe incise sulle loro facce,
è il popolo della nuova era temporale.
Tra loro non v'è arrivismo né contrasto,
importante è solo procacciarsi il pasto;
non c'è Dio né religione sovrana,
l'unico credo è la vita quotidiana.
In sé ha inghiottito, natura Venere,
dei suoi assassini la dura cenere;
prima palazzi, banche, multinazionali,
ora scorgo alberi, piante e veri ideali.
Ciascun uomo ha preso di sé coscienza
sostituendo ogni affanno terreno
con profonde questioni sull'esistenza,
così iniziando a viver vero e sereno.
Niente più è abitudine o scontato,
infatti ad ogni mattutin sveglia
nei loro occhi splende meraviglia
per ogni piccola parte del creato.
Dall'uomo-bruco del nostro passato,
l'uomo-farfalla è finalmente sbocciato
e, dopo secoli di cieco larvale stato,
vede e affronta ogni dì come fosse regalato.