bella!
si, sente la tua rabbia.
la città come un mostro, un gigante che mille torri cioò mille braccia.
ed egli riesce a muoverci come burattini.
siamo schiavi della frenesia della città?
siamo persino marionette legate a fili, che sono indistruttibili.
di cosa abbiamo paura? di ribellarci?
una poesia che fa molto riflettere.
ed è veramente bella.
Vittorio, è una città immaginaria, fisicamente, dove poteri forti hanno in mano le sorti dell'umanità, attraverso guerre, terrore, fame... fu scritta tra il 1967 e il 1972, anni di contestazione, guerra fredda ecc. Ciao Claudio.
Anonimo il 28/05/2007 17:36
Misteriosa, esprime una rabbia sottile ma penetrante...