Jack mi sorrise dal finestrino
mentre un serpente umano mi attraversava
la vista
ricordo di non averlo visto più
abbandonarmi
né tornare a sussurrare il mio nome
Le stole profumavano di gelsi
le lune si accaparravano le notti
un lupo sordo ululava a stento
ed io non capivo
Emily mi trovò nuda
accovacciata sul mio sogno come chioccia
carezzò inconsapevolmente le mie ciglia
si sedette anche lei bianca meraviglia
Mai più abbandonò le mie frattaglie
né il mio cosmo racchiuso in poche sillabe
ed ogni volta che sento il fragore dello sboccio
quel fiore bagna ogni mia cellula
Sale fino a mezzanotte
questo sole caldo di raggi
che come spine e aculei mi colpiscono
dinanzi al Tutto io
risorgo
dinanzi al Tutto io
dipano