Pensieri inestricabili
come gelsomini rampicanti
sornioni e beffardi
pieni di ricordi.
Frammenti di un tempo
di luoghi senza uscita,
di sabbia nel vento
in una notte di tempesta.
Districavi nodi
rami di fiori bianchi
per battere alla sua porta
con mani colme d'amore.
La rugiada del mattino
bagnò l'azzurro dei tuoi occhi,
di sgomento, di paura,
folle senza pietà la visione
di lui stretto tra le braccia di un amante.
Vile colui che ti strinse il grembo
che convinse i tuoi passi
a seguire i suoi,
oltraggio alla vita,
ai sogni spezzati,
alla dignità forviata
da parole blasfeme,
di eterne bugie
conficcate nel petto
addolcite con miele
e veleno per ratti.
Qui giunse la morte
con le mani bagnate d'inchiostro
tendendoti le braccia
in un volo leggero,
apristi gli occhi,
sorridesti alla vita
"dando vita al tuo ultimo respiro."