Ancora giovani da casa partono
amano la vita e di sogni ardono,
vestono di copricapi e mimetiche ingrigite
dal fumo degli ordigni
e ceneri di foto sbiadite.
Partono con il fucile in una mano
e nel cuore il nome dello Stato Italiano,
lasciano col sorriso la terra natìa
perché credono che l'egoismo sia solo una bugia.
Verso L'Afghanistan sereni vanno,
convinti che la paura sia solo un danno.
Sono uomini sposati,
tutti orgogliosi di essere padri
sanno che un figlio prima o poi capirà,
che non si aiuta il mondo rinchiusi nell'omertà.
Sanno di poter morire ammazzati,
ma questo è il rischio di essere soldati.
Arrivati lì scoprono un mondo,
fatto di gente disperata che ha toccato il fondo
che non conosce democrazia,
libertà , pace e allegria,
tutto questo per loro è solo una pazzia.
Mentre offrono umilmente aiuto,
nell'altra mano alto e lo scudo,
per difendersi da attacchi improvvisi,
da sorprese assassine,
e Kamikaze nell'ombra assisi.
Con gli altri compagni condividono la via,
si difendono a vicenda mentre salpano la scia,
tanta attenzione spesso non basta,
l'uomo è crudele e la guerra devasta.
Per una sorriso dato ecco pronta la lacrima di un soldato,
impotente dinanzi alla morte lui è stato,
ha visto morire il compagno tanto amato
che gli ha chiesto di non piangere,
di occuparsi per lui del figlio adorato.
Mentre eterni giovani volano via,
il rituale non cambia :e cosi sia.
in otto anni di vittime trentanove,
il rischio è l'abitudine a chi per la patria muore.
L'ultimo caduto,
Gaetano Tuccillo,
ventinove anni e in testa un solo grillo,
in memoria di tutti i colleghi soldati,
lottare fino in fondo per i popoli dimenticati.
Alcuni si fermano alla ricchezza,
svilendo il valore di una vita persa,
i politici si acciuffano sul senso della difesa,
lasciando ogni decisione vigliaccamente illesa.
Bandiera a mezz'asta!
Per oggi è lutto!
Domani si continua,
l'uomo con la mimetica alla resa non s'inchina.