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La dove c'era l'erba

La mia casa
posta in assedio
da alveari di cemento
gode solo
di sintetici riverberi
di luce
raggi solari rinfranti
dalle finestre
degli enormi caseggiati.

Eppur lì, una volta
v'era un prato.

Che desiderio di serena quiete
di verde carico di clorofilla
bagnata di rugiada!

Oh quelle dorate piane di grano
di ronzio , brusio d'api
poggi di felci e rubini di fragole
coltri di borraccina
l'ombre d'ontani
ristori nella calura estiva
ed il fischiar dei merli
a raspar le zolle al mattino!

Dove sono?

Più dalla mia finestra vedo
le sassose vie della collina
e gli argentei ulivi
ne sullo scrimolo a ciocche
la gialla mimosa stordire
il vento col suo profumo

ne dei fiordalisi l'azzurro oltremare
di asparagina arcuate nicchie
e fiori di nebbiolina.

Persino lo strider della cicala
m'appare ora un dolce canto
mentre l'occhio invano vaga
alla ricerca della farfalla -fata
che sempre un sorriso mi carpiva.

Solo muri di cemento
intorno vedo
e nel mio cuor sale il tormento
per le future generazioni..

Mai vorrei che un giorno
mio nipote avesse a dirmi:
-nonna raccontami
come è fatto un fiore?-

 

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1 recensioni:

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  • paolo rizzotto il 12/12/2014 16:56
    Ricorda un po' il Celentano del ragazzo della via gluck questa poesia nostalgica sul mondo che intorno a noi cambia.

10 commenti:

  • Anonimo il 10/07/2011 09:26
    alveari di cemento che assediano le tua case... ricordare l'odore dell'arba bagnata di rugiada... il canto della cicala... bellissimi versi di malinconia e ricordi di una natura che ci appartiene, ma che ci hanno portatato via... complimenti
  • Anonimo il 09/07/2011 19:47
    mi hai ricordato 'il vecchio e il bambino' di Gucciniana /nomadiana memoria...
    molto molto molto bella, complimenti
  • Salvatore Cipriano il 09/07/2011 18:49
    Triste il rimpianto del passato
  • Don Pompeo Mongiello il 09/07/2011 16:36
    Veramente molto apprezzata e piaciuta questa tua veramente eccezionale!
  • Gianluca Marian il 09/07/2011 11:22
    Bella complimenti, ricordi nostalgici di natura oppressa e dimenticata.
  • Elisabetta Fabrini il 08/07/2011 20:00
    Che tristezza... abbiamo dimenticato tutto quello che c'è di più bello!!
    Bravissima Lor, una poesia che dà da pensare...
  • Bruno Briasco il 08/07/2011 19:01
    Malgrado tutto la vedo moltointrispettiva. Il prato che non c'è più, calcestruzzo soffocante. Muri di cemento che chiudono la visuale della vita in un angolo di ricordi nostalgici. Ma la chiusa, cara Loretta: M. A. G. I. C. A. veramente. Purtroppo se andiamo avanti così, e ci andremo, sarà la realtà del futuro.
  • Anonimo il 08/07/2011 18:42
    Ho apprezzato molto, questa tua... Ciao, Loretta...
  • anna rita pincopallo il 08/07/2011 18:16
    e' splendida anche se carica di amarezza speriamo che lascino un po' di verde dove i bimbi possano giocare bravissima
  • Sergio Fravolini il 08/07/2011 18:01
    "sale il tormento" e "m'appare ora un dolce canto" splendidi versi.

    Sergio

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