I miei occhi
sono due rondini che sussurrano
preghiere d'avorio
per ringraziare il Dio
che carezza e regge
le loro intenzioni di volo.
Ardono sull'ombra di altari dimenticati
le cantilene robuste
eppure tanto delicate
di vecchierelle le cui mani zuccherine
domano filande
e partoriscono tessuti;
osservo le mani ricolme di fiori
che si intrecciano a danza orientale
nel mio piccolo campo
salutarmi e osservarmi severe
per non avere neppure imparato ad amarle.
Il mio nuovo sogno
si è travestito da cavallo
e ha scelto come pista i miei pensieri
non proverò a soffocarlo
con le mie briglie appuntite
di disillusioni.