Mi ha colpito alle spalle, la Sua partenza
colmando il cuore di dolore,
di un pianto disperato, stretto sullo stomaco
e avvampa il Suo nome, fermo sulle labbra,
chiuso, in un silenzio di strana pace,
pace che, mi ha fatto indossare l'abito nero.
Conoscevo a memoria le sue mani
e ora, la sospiro, come quando bambino,
la sua premurosità cancellava i miei pianti,
nascosti dal buio e con serenità,
mi mostrava la strada da percorrere.
Non potrò più specchiarmi, nei Suoi occhi,
ha preso l'ultimo treno, senza valigie,
lasciando ricordi negli angoli della mente
è manca, mi manca la Sua voce
mentre la notte ritrovo il Suo volto,
dolce spina nel fianco.