Davvero suggestivo. Emerge da questa tua bella riflessione l'immagine dell'albero della vita, il cui tronco, ben saldo e robusto, rappresenterebbe il passato (i nostri avi), i rami, più esili e malleabili, il presente (noi) le foglie e le gemme, teneri virgulti in via di sviluppo, il futuro (i nostri eredi, ossia la nostra speranza di domani). P. S. sostituirei "chi mi precedette" con "coloro che mi precedettero", (concordanza con nome e verbo) :la lettura ne acquisterebbe in fruibilità e in correttezza formale.
Radici, le mie,
che nutrono
le speranzose verdi fronde,
che frullano
nell'idea di futuro.
Metafora interessante, grazie Mario è sempre un piacere leggerti.
Anche noi saremo radici di verdi fronde, per ora ci nutriamo da radici altrui, quelle dei nostri avi e siamo noi le fronde che proseguono il ciclo della vita. Poesia scritta particolarmente bene e contenuto reso abilmente attarverso i versi! Complimenti Mario! Ciao Gia
Ti ringrazio Rosanna, le mie radici le conosco abbastanza ma nonostante ciò si perdono nel tempo, e riconosco che le opere e difficoltà dei nostri avi sono state importanti, noi proseguiamo il loro cammino e nutriamo le speranze per il futuro.
Grazie ancora e con ammirazione ti saluto. Ciao.
Domande a volte senza risposta, per non aver saputo indagare quando erano in vita le nostre radici più profonde. sempre sarebbe utile prendere esempio da chi ci ha preceduto. Condivido la tua poetica riflessione, molto bella!