A te che adorasti
I miei primi, incerti passi.
A te che leccasti
Le mie orribili ferite.
Per te che,
la morte macinando gli ultimi tuoi minuti,
attendesti il mio timido sorriso,
stendo un umile tappeto
di vaghi ricordi.
Grazie per tutta la vita,
grazie per l'ultima volta che ti vidi,
grazie per questo dolore immenso
che mi porto dentro.
La vita è un eterno morire,
è un eterno assistere,
impotenti,
all'ultima volta delle cose.