Tesse
di quel sapor setoso
l'argine,
il confine di un sorriso
la faccia
di un impenitente estroso.
Facce
tra grinze di sorrisi graffiati
trova,
labbra pendule...
a dedicar le parti di un'alcova
tra fiori sparsi di calendule
ed aliti soffiati.
Digiterò
di te e di me
tra note aritmiche sferzate
le coltri sfatte d'un amplesso
e la sferza d'una liberazione...
libera catene
alla frusta d'un martirio
e fuggi... storia,
dove più lontano puoi
e suggi
quel nettare di gioia
centellinando vita,
tieni
mano stretta
nel palmo di una rosa...
saggiane profumo
sfogliando i suoi boccioli
e tutto svanirà...
schiava di un amore
senza età!