Le note brusche si affievoliscono
Nelle tenebrose cullanti ondate di vento
Del mondo mefitico.
Desideri persi nella fugacità
Del complesso umano.
La gioiosa risonante tromba degli Inferi
Inganna il popolo.
La marcia dei Diavoli incombe.
I tamburi scuri e robusti offuscano i battiti cardiaci che un tempo davano ritmo al mondo.
Gli stolti han preso posto sulle tombe della poesia,
Scagliandone tutte le pietre grezze e ruvide.
La dolcezza delle fiabe và svanendo col tempo.
Le avversità dei sentimenti prevalgono tra le onde
Portatrici di odi solitarie.
Le ossessioni per gli amori tendono a scomparire,
Tra le nubi che incalzano il suono del malumore.
La dannata voce di Israfel va comparandosi e si scioglie lenta come i mal pensieri della gente comune.
Il desiderio della passione si dilegua tra le lenzuola sporche del universo,
Ed ogni avversità ad esso lo rinnega nei mari cupi e tempestosi dell'immonda crudeltà.
Corvi che ripiegano ed abbracciano i sognatori,
Accarezzandoli,
Con le loro piume stordenti e ruvide,
Creando delle strida nell'aria,
Che và ingoiata per far si che l'anima viva.
L'umano collettivo si è eguagliato tra le luci e le ombre
Di questo terreno ormai spoglio.
I frutti ripiegano sul suolo,
Piangendo disumanamente,
Lacrime tristi.
Disesaltate,
Ormai sono le urla dei sognatori.
Son tutti defunti.
E il mondo suona e canta.
È felice e appagato di aver addomesticato
L'anima di chi vaga per le sue terre.
Il mondo si è sovvoltato contro tutti,
Ed elogia il funerale degli amanti sognatori.