Resi liberi dal ricordo
fiumi di parole o pesanti silenzi
riempiono vuoti invadenti.
Si spostano prima in disordine
e poi, arroganti,
guizzano via mirati
per sedare emozione.
Quel tempo giusto
tanto a riportare al senso,
e alla sua cinica funzione.
Restano al veloce passaggio,
segni e ferite brucianti
e, a passo lento e fatale,
un rammarico
per averlo sprecato