Col tramonto, a filo di note
sparate
fra bicchieri pieni d'incoscienza e misture che di reale, han ben poco
Ossessioni
calate senza guardarle in faccia, che non hanno
Urlare j'accuse, con cinismo
per solitudine, dissenso, acredine, disprezzo
per questo mondo
per il suo mondo
cazzo di mondo che oggi l'incensa e
domani l'ammazza
accompagnandola alla fossa, frà ottoni senza fiato a vederla morta
forse, erano troppo grandi i mulini a vento
per Lei
forse, erano troppi i fantasmi che popolavano le sue notti
forse, voleva morire
per non vedere, sempre la stessa alba verde dollaro
che dà illusione nera, e non amore
già, amore
ti ameremo sempre, per ciò ch'eri
e saremo sempre qui, sotto il palco
ad aspettarti