Ogni mattina alle 7:
Davanti ai cancelli della fabbrica
sempre le stesse facce,
sempre le stesse occhiaie,
sempre la stessa miseria.
Andavo a prendere gli spiccioli
di un lavoro che non volevo.
Una laurea in Lettere appesa come carta da parati,
uno stipendio da cani
e cinque bocche da sfamare.
Un marocchino si avvicinava
e mi chiedeva due spiccioli
- Smettila di stare qua,
vai a lavorare!-, gli dissi.
Dopo 3 anni chiusero la fabbrica
e rimasi senza lavoro.
Fuori dal cancello il marocchino vendeva bibite.
Avevo sete e solo due spiccioli in tasca.
Con l'orgoglio in gola pensai
che non avevo poi così tanta sete.