Davanti alla prua
il mantello nero del vuoto,
non trovo riferimenti
solo mani che impoveriscono di scopo.
Intorno a me, è buio violento
come l'universo senza pianeti
nell'occhio dello squalo,
attorno all'animo mi si stringono le pareti.
Levo lo sguardo
alle stelle, alla loro cruna
e so che tu le starai guardando
mio affranto stelo di luna.
I denti delle onde sghignazzano sullo scafo
fiere della mia perdizione
nel loro labirinto senza sponde,
e i tuoi sguardi soffriranno in ogni direzione.
Sulla riva starai camminando
e le conchiglie crepitanti
come foglie morte
acuiranno la fragilità nei tuoi pianti.
Mio stelo di luna
i tuoi mille dove sei
i tuoi mille ti voglio bene
pescheranno nel silenzio.
Per causa mia
i fiori ti sapranno d'Odissea,
nel relitto del tuo cuore tienimi
ma vivi ancora!