Lesta lesta cammina la mamma davanti,
il fanciullino sgambetta dietro al seguito
è stanco, piange, allunga le braccia alla madre;
implora con le lacrime agli occhi: prendimi in braccio.
Non chiede molto il piccino: suvvia mamma accoglilo al petto.
Sorda alla supplica del pargolo lesta lesta continua;
non vede, non coglie le lacrime disperate del figlio piangente;
la sua mente è altrove. Lesta lesta procede davanti la madre assente.
Mamma, perchè piange tuo figlio? Non chiede molto: accoglilo al seno.
I figli non devono piangere straziano il cuore: Suvvia spegni il mesto pianto.
Lesto lesto cammina il papà davanti,
il pargoletto sgambetta dietro al seguito
piange, chiede inascoltato un giuoco, un dolcetto.
È ancora assai piccino, fragle, confuso, basta poco per farlo felice.
Sordo alla richiesta del pargolo lesto lesto cammina;
non vede le lacrime, non sente le urla disperate del figlio
la sua mente è altrove, ma dove può essere se non presente?
Il padre cammina davanti, il figlio da dietro piangente lo segue.
I figli non devono piangere straziano il cuore. Suvvia spegni il mesto pianto.
Il pianto dei bimbi son note stonate, non degne d'esistere,
il cielo le accoglie commosso. Le nuvole cupe son lacrime calde
e, guardano minacciose all'ingiù, chiedono giustizia: scendono fredde,
copiose, sulle nostre coscienze. I figli non devono piangere straziano il cuore.
Suvvia spegniamo i lor tristi pianti: sol canti e risa di gioia s'innalzino al cielo.