Sguardo di Venere,
la tua bocca socchiusa,
affamata di passione,
ebbra d'amore,
ti cingo e ti accarezzo
e assaporo la tua pelle
languida e fremente
come una corda di violino
che sussurra sospiri d'amore
in una notte d'unione d'essenze
dove io mi perdo in te,
bianco deserto di pace e santità,
lontano dal blaterare inconsistente
della gente che senza vita
scorre sotto la finestra.