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La notte delle stelle cadenti

ricordo
di tempi oramai remoti
quando s'era fanciulli
e col naso all'insù
il cielo guardare
per cogliere
la scia luminosa
e con la boccuccia
semiaperta
si fantasticava
di cosa desiderare...

benchè molto tempo
sia passato
pur se provata dalla vita
ancor non ho perso la speranza...
ho fede, ai sogni credo.

Con la stessa meraviglia
di bambina
ogni dieci di agosto
scruto di notte il cielo
cogliendo
nella cadente stella
un piccolo auspicio di felicità...

 

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0 recensioni:

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11 commenti:

  • Anonimo il 17/11/2013 13:28
    Tratti un argomento caro a tutti, Loretta, con infinita dolcezza.
    In fondo il bambino è sempre rimasto in noi, segno di purezza e di desiderio, di pace e di speranza. Il cielo d'agosto, ma anche di altri mesi, è sempre stato la casa dei misteri che può regararci un momento di felicità e di abbandono... nelle stelle mi perdo.
  • luigi deluca il 12/08/2011 21:28
    condivido, anch'io continuo a sperare che un desideri s'avveri
  • roberto caterina il 11/08/2011 15:53
    Dotata di intima graziosità risulta di piacevole lettura in attesa di stelle benigne..
  • Anonimo il 11/08/2011 13:38
    Bella, bella, bella! il termine "s'era" me la fa ancora più apprezzare in quanto spia di una presunta toscanità? È così? Ciao!
  • Anonimo il 11/08/2011 12:33
    Poesia scorrevole, lievemente nostalgica.
  • Alessia Torres il 11/08/2011 11:40
    Le stelle cadenti sono sempre state di grande richiamo per tutti noi ed i bimbi in particolare.. Ancora lo sono per chi si lascia coinvolgere dalla loro fascinosa e coinvolgente leggenda... un ottimo appigio per tenere sempre viva ogni intima speranza... Dolci ricordi!
  • anna rita pincopallo il 11/08/2011 10:21
    è un dolce tornar bambine, quando ancora si sperava che i desideri si avverassero
  • Ada Piras il 11/08/2011 09:21
    La cosa migliore avere ancora fede e speranza. Bella
  • Sergio Fravolini il 11/08/2011 08:52
    È un'opera che mi piace.

    Sergio
  • cesare righi il 11/08/2011 08:29
    dimenticavo... 5 stelle
  • cesare righi il 11/08/2011 08:28
    Ciao Loretta, la tua poesia è come una macchina del tempo, riporta al passato che
    sembra sempre migliore del presente, per scoprire poi che questo presente, quando sarà passato, sembrerà migliore del passato che oggi è il nostro presente... vado a prendere un caffè così forse ragione meglio. Un sorriso e tante felici scie luminose

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