Notte crudele,
ti avvicini infame
incurante dell’ultimo respiro.
Vaneggi sopra una città
che non ne vuol sapere di dormire.
Tormenti la mia carne
con le tue unghie affilate.
Non c’è posto per la luce,
nelle tenebre d’incanto.
Passeggio silenziosa
e più non ti temo.
Ti affronto come rapita
dalla tua sfrontatezza.
Attendo un nuovo giorno
e faccio trascorrere il tempo.
Canto alla luna
una nenia antica.
Voce dispiegata come ali,
e d’un tratto, tutto comprendo.
Sorrido vincitrice.
Riponiamo le armi.
È il tempo dell’amore.