Macigni nel vento, i miei occhi, lungamente sbriciolano
sotto sciami feroci di sabbie taglienti,
viandanti in questo soffio spaventoso
che durerà tutta la vita del mondo.
Così m'incammino,
ridiscendo in polvere
e come frutto d'albero ch'è pronto, cade,
i miei pensieri presto morranno e torneranno salvi:
mi sveglierò ristorato all'alba di un rifugio azzurro,
un mattino coi piedi gonfi dai sentieri
ed assaporerò
mai più ricordo
del tuo respiro.
E il tuo respiro
non troverà rifugio
più nella mia bocca,
ma in altre, differenti litanie.