Il tuo respiro si confonde
con il respiro della notte
il tuo pensiero cozza contro i muri
impenetrabbili alla parola del Giusto.
Sorda e senza più memoria
aspetti il lucore del mattino.
In camice bianco s'appressa,
non è la veste di un fantasma
o il pallore del cigno,
una domanda sorvola la scena
"allora come andiamo?"
-La frase ti ruba un sorriso
temevi dicesse- "dove andiamo?"
È così che la gioia o il dolore
il tempo e lo spazio sono
costellati da un avverbio.