Mi gocciola addosso
la latente onda di ritorno
e s'appanna l'iride,
sui colori del mare.
Bruciano gli occhi,
a volte lacrimano cristalli
raccolti con le mani a coppa,
per un domani di siccità e inerzia.
Sui fianchi sfiorano ali d'aironi
pennuti solitari e stanchi
che sugli scogli atterrano insicuri
in attesa che il vento,
dia loro una spiaggia per planare.
Odio il vocio delle sirene
mi confondono con parole gutturali
sfrontate ed effimere,
bendate come pirati sulla tolda.
E navigo sola
dove il sole ridisegna una strada
caldo rifugio in movimento,
sul liquido piedistallo di un castello.
Mi gocciola addosso
la nebbia di una sera senza Luna
ed io viandante senza meta,
mi lascio trasportare, muta.