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Il Signor Parlantini e le sue gabbie
E questa vita
in cui siamo liberi e schiavi
per il raggiungimento di un' estetica
che ci fa cadere a precipizio
e tutto e' vivo... forse anche l' inerte
e contemporaneamente
chiusi spesso in gabbie di cemento
di parchi ben o mal curati
chiusi davanti e dentro un televisore
un computer, un i-pod... siamosouono
e controllori in guerra
subiam le conseguenze
di intrighi politici
di mutanti e uomini ipnotizzati
pochi i vivi per l' amore
e comunque lo saranno per sempre
e gabbie come cattedrali
moschee e altri luoghi sacri
e musei, opere d' arte
ci attirano, in modo sublimiale
come ape che lavora il miele
che poi di miele ne mangia il necessario
e natura mantiene precario equilibrio
con i quattro elementi e l' amore
degli esseri che la sostengano
e troppo spesso scansiamo
per paura
la morte, la malattia
e tutto deve essere impiego nel fare
pe non pensare, dimenticare
e divertimenti, baldoria
e l' handicappato molto spesso e' solo
come il malato il cui grido nessuno ascolta
che poi, quando ti puo' restiture un sorriso
nonostante tutto, ti illumina.
e quest' insieme di gabbie
di cemento, in metallo a ruote e motore
con tutti i confort che ti limitano
che ti spengano...
e orti dove si raccoglie i frutti
ma questi frutti scarseggiano
o sono avvelenati
comunque siamo incalanati
sempre con il subliminale
(che arma il subliminale!!!!)
a parlare
della squadra di calcio
della notizia inutile o falsa
del film che perche' l'hanno girato?
e poi la Signora Pubblicita'
madre di tutti gli stereotipi
madre di tutte le inutilita'
che utile e' il prodotto non pubblicizzato
l' aria, camminare e via andare
e l'arte ci aiuta? Si se viene dal cuore
disinteressata disincantata
e c'e' sempre il critico o il mezzo tecnico
che la filtra... congelata
beato chi ci regala talvolta una risata.
In questa citta' allora
piena di librerie e libri
ma chi lo ha stampato? Non e' possibile!!!
dove c'e' sempre il libero scambio
che libero non e', e non torna piu'
nemmeno il saldo del dare con l' avere...
dominare e soggiacere e riprodursi
e il dolore e il piacere e in campagna
e sullo shuttle
sul pianeta più lontanto ci guardono
e rimangono stupiti
di questo minestrone di sentimenti ardenti
e la vita vince comunque e sempre
anche nella jungla, piano piano divorata
ma vedrai che si trasforma
la rivedi e non la ricordi piu'
di nuovo scimpanze'
o di altra origine astrale
per non parlare di gabbie caserme
di gabbie prigioni
di gabbie dove riti atroci si perpetuano
in sacrificio di chi? Sei fuori?
Rifugiamoci nel non parlare
nel non silenzio silente
nell' osservare ed elaborare
ascoltare il vento forte
questo caldo da deserto
di terra che quasi prende fuoco
sconfitti dalla velocita' della macchina
sconfitti dal nostro stesso ingegno
che ha prodotto l' invenzione e la finzione
e la vita vince comunque e sempre.
"Bene signor Parlantini
si ricordi il tempo per la seduta terapeutica e' scaduto
ci ritroviamo alla prossima volta, se ci sara'
Buona giornata e arrivederci..
Ah... ecco qui la RICEVUTONA
"Ma dottore, non ho finito... quant' e' la spesa?
non ho parlato delle gabbie di ospedali
sembra di esser in Star trek, sembrano astronavi spaziali
"Per favore signor Parlantini... Infermiere!!!!
Lo porti via.. e Lei si ricordi la terapia
un dimenticol 500. 0000 mg al giorno"...
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