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Re di me stesso

Un essenza arcaica
sveglia la vista fuggente
disegnando varchi esistenziali
nella feroce razionalità
di vivere il prodigio ogni secondo
nei fasti oblii d'oro
e giammai pensar d'esser Re
banale sogno ciclico
inseguendo impronte nel sole
ghermendo gorghi di pace
adagiando sogni dentro scatole cinesi
occultate nell'orizzonte marino
luogo in cui resuscito passate speranze
svecchiate come acqua di fiume
beffando i dolori della vita
incosciente d'esser Re
Re della mia vita

 

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2 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • Anonimo il 27/04/2012 14:47
    L'autore ci propone una fiaba introspettiva che affronta riflessioni ed emozioni appartenenti all'interiorità dell'uomo stesso e che coinvolgono il lettore in una serie di versi ben stilati e condivisi. Ognuno di noi può essere "Re della propria vita" ma non sempre riusciamo ad esserne consapevoli. È per questo motivo che ci si affanna a seguire quelle "impronte nel sole ghermendo gorghi di pace"! Versi molto suggestivi, profondi ed emozionanti.

2 commenti:


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