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IV Stazione

Quale madre non china lo sguardo
se l'occhio supplice del figlio
attende invano un lampo di pietà,
se impotente sconta la pena
della volontà di nostro Signore,
perché così è stato scritto
nel diario dell'umanità.

Nella scia confusa di luce
bianca è la tua pupilla o madre
come velo di sposa innocente,
celeste è lo sguardo del figlio
spinto ai confini del mare,
docile guscio che affonda
nell'acqua appena venata
dove l'onda sonda il suo male
nero come il bitume che l'assale.

È forse un sogno o un'utopia
contare i petali d'un fiore,
strappare al ladro che fugge
la nostra coscienza implume
e correre tra le braccia di Maria?

Tra madre e figlio non scorre
né la vita né la morte
ma il fluire eterno del tempo.

 

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3 commenti:

  • carmela marrazzo il 29/03/2012 15:29
    "Tra madre e figlio non scorre
    né la vita né la morte
    ma il fluire eterno del tempo"
    semplicemente bellissima!
    ciao
  • Anonimo il 08/09/2011 13:12
    direi commevente quest'opera sentita... piena di dolore... quello di una madre impotente di fronte al dolore di un figlio... pur sapendo che tutto sarebbe dovuto avvenire... bellissima bravo carla
  • Ada Piras il 28/08/2011 10:37
    Molto, molto bella...

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