Il grazioso timore
a fronte delle flebili trame
del quotidiano
si erge a nascondiglio
di spinosi ricordi,
come l' illusione
di una verginità
perduta nelle irte notti
del principio di se stessa.
Il suo sorriso, dolce, infantile,
specchio di una felicità apparente,
come generato dal desiderio
di scoprire quel senso leggero
dell' innocenza
proprio di un' età ribelle.
Il sogno di riprendersi il tempo,
di dimenticare quello che non è stato,
si appropria del corpo,
dei suoi occhi, delle gote,
del suo sorriso che non posso far altro che amare,
povera dolce donna,
schiava di un passato subito
senza colpe.