Leggera come il sorriso di un bimbo
Tra le tue braccia prosciugo deserti
Vedo correggere il volo in spazi aperti
Degli aironi che mi avvistano nell’aria
Scorgo le luci d’una stella solitaria
Nel suo picchiar su una spiaggia a notte
Vado a ritroso nei momenti del sorgere
Il tuo sentimento che mi vide perdere
Per più ore il mio concetto di tempo
Vengo a salutarti in questo momento
Portando anche qualche spina
Nella folgore del sole di una tarda mattina
Incline alla riflessione e senza punti di riferimento
Presto il tuo vento impetuoso
Verrà comunque liberato
Caro Eolo mio solo amato
Nel tuo stesso vento imprigionato
Da ciò che ti apparve essere vero
Perché pensato sulla mia terra
Come se fosse accaduto nel tuo cielo.
(Inverno 2003)