Nel vuoto della stanza
segni di te tingono l'ombra
eco di gesti e sguardi
dentro uno spazio
segnato dall'assenza.
Restano dopo il "ciao! a presto"
la dolce essenza
della tua fragranza,
un'ombra vermiglia
sul bicchiere che s'attarda,
lasciata forse per auspicio
o per dimenticanza.
(Un dire muto che t'accompagna)
È un guscio di conchiglia
l'aria sulla tovaglia,
ripete parole leggere
come un'onda del mare
lungo una scia di luce
curva e variopinta,
che s'alza verso il cielo
poi ritrova terra.
Da allora attendo che ritorni accanto.