Son albero antico,
tutto sfrondato,
mi resta una supplica
al re del creato.
Ricurvo su me stesso,
mi reggo ormai a stento,
e più non resisto
al soffiare del vento.
Il tagliaboschi è all'erta
con la scure possente,
non servo più a nessuno,
son albero morente.
Eppure fui riparo
a molti esseri viventi,
una tenda velata
alle carezze degli amanti.
Nascosi tra le braccia,
mille nidi d'uccelli,
che poi preser il volo
ormai maestosi e belli.
Dammi un altro giorno,
voglio mettermi in posa,
fa che dal mio tronco
possa nascere una rosa.
Ultimo sogno d'amore
e poi venga la fine,
ch'io possa da quel fiore
carpir profumo e spine!