Ed eccoti,
tra le ali di rondine,
selvaggia,
allontanarti da me.
Tu vivi al limite
del mio sperare,
agli inizi d'ogni
aurora carica di tuoni.
Sofia é il tuo nome.
Quale eco lontano,
quale germoglio non fiorito!
La tua ombra scruta le
nostre di fango e di ruggine;
e sonnecchi tra i vuoti e i pieni.
Raggio che non brucia,
luce che non illumina,
vino che non ubriaca.
Il tuo amore é cibo per
cadaveri e porci;
tu giaci su letti di spine.
E accadde in quell'età
che capii che, talvolta,
l'unica forma di attacco
é la resa.
l'autore Luana D'Onghia ha riportato queste note sull'opera
Il nome: "Sofia" é utilizzato in questa poesia con il significato di "sapienza", di "conoscenza"... ha origini greche.