Incapace di pensare,
oggi scrivo,
scrivo di te di ciò che eri.
Eri una donna, una madre
il desiderio nascosto
che implodeva dentro
esplodendo senza mezze misure.
Mi manchi
mi manca il vissuto di donne bambine
alla ricerca di un sereno
che affacciava fiori
sul davanzale spoglio del nostro addio.
Ho cercato senza trovare
motivi, ragioni
perché inutili,
dileguati
sprofondati in una terra d'argilla e fango.
Sei stata mia madre
mia sorella,
il sorriso
il pianto.
L'addio prematuro, ancor in vita
l'addio precoce di un richiamo al cielo
un Dio troppo buono
aveva bisogno di angeli
di occhi che scrutassero da lassù
che vedessero per lui...
per proteggere noi
vili ed egoisti
dal pianto, dal dolore
che ancor opprime i nostri cuori.
Sei stata la ragione dell'essere
il pane primario portato alle labbra,
sei nonna di occhi grandi, dolcissimi
ma non hai visto mai
il crescere del grembo,
l'uovo fecondato
diventato Giulia.
Per te. per noi
per sempre amore!