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Casa di riposo
Notti insonni,
ore sature di niente,
giorni colmi di malinconia;
è la via
per il grande salto.
Dodici camere,
dodici box di parcheggio.
Le porte affacciano
su di un lungo corridoio,
tetro,
senza sole,
con le luci accese
ventiquattro ore.
Un'odore di chiuso
nell'aria,
stantio,
forse muffa,
o vecchiume.
Dicono che in età avanzata
il PH emana
questo tipo di odore.
Siamo tutti
in età avanzata
in questo grande parcheggio.
Le Hostess
puliscono le camere
e i corridoi
con cloro
e litri di disinfettante,
come se fossimo
in un ghetto per lebbrosi.
All'ingresso
un grande cartello:
"vietate le visite con i bambini"
Alle cinque del pomeriggio
siamo tutti schierati
nei corridoi,
aspettiamo ansiosi
una visita,
e molte volte
inutilmente.
Oggi, per due ospiti,
è finita l'attesa;
hanno spiccato
il grande salto.
Le Hostess
hanno cambiato le lenzuola,
tolta la targhetta dal letto,
in tutta fretta;
domani,
altri due a parcheggiare.
Pure oggi
poca gente in giro,
manco i miei figli
sono venuti;
avranno avuto da fare.
Non penso che si siano dimenticati,
io non mi sono mai dimenticato
dei miei figli.
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