Un complicato intreccio
ai piedi di un albero;
una ragnatela tra
una foglia e l'altra.
Quante mosche senza ali
intrappolate tra i bianchi
e morti meandri!
Un'unica goccia di resina
ambrata
giace languida sulle cadute,
segnandole in modo inconfondibile
in attesa dell'affamato capo
del campo di sterminio.
Ragno, tempo, tu verrai a divorare
la carcassa dei miei ricordi.
Non lascerai che vivide sensazioni
e anch'esse, come ossa, si ridurranno
in polvere.