Due occhi cenci
e la fiducia: olè
si è presa una vacanza e non mi guarda tranquillo
ma c'è un sole ancora magnifico
(il sole è sempre magnifico, anche quando non ci credi)
le mie ciabatte sostengono la rimanenza
e le bretelle tengono su i calzoni del vicino rassegnato spaventato ammalato
e scuoto il capo ma non ho niente da dire se non che stamattina è andata meglio a me
appeso come un'asse da bucato
affacciato anch'io in guardinga
senz'armi e idee senza manuale
senza collirio per gli occhi senza vino
obeso senza forma
ancora qualche capello
e neanche tinto
perché non si fa.
Gli ospedali sono pieni lontani
invisibili
un bel giardino
curato intorno al tempio
e il sole dai rosoni non è lo stesso
però lo posso guardare in faccia senza accecarmi
e mi trastullo
e l'amore mio non sarebbe contenta
o almeno non lo dice e la fiducia si è presa una vacanza
alle terme
spalma di fango la sua faccia e libera la mia
dall'acne dai segni dello strapazzo
e mi gira la testa ma non sono ancora arrivato
troppo sobrio
troppo attento per non far confusione
per non impazzire davanti alla luna
davanti alla stella polare
e davanti all'aia sparite le bestie i passi sul terriccio
nessuno passa di la
e le bretelle ostinate sulle spalle del mio vicino
tengono in piedi e alto quello che rimane di lui dopo
che sono passati i dottori
e si butta sulla sedia della sua veranda
con un tubo su per il culo detto e ridetto
lo hanno lasciato li sulla sua terra
senza neanche la forza di serrare i pugni
e la morte
vacanze non se ne fa
la sua faccia si cura da se
quest'anno le ferie non son
per tutti.