Nella mia mente
danzano
immense profondità
le parole
si sospingono
verso un baratro
di ritmi
forsennati
versi così allucinati
da credersi nel buio
i fuochi d'artificio
di festanti ali
d'ascolto
granitiche luci
sussurrano
da un cielo oscuro
verbi d'Amore
sognando
di trovare
nel precipitarsi delle righe
l'aggettivo giusto
per un soggetto
giunto
al vertice
del suo cuore
nel fuggente
svelarsi delle mie corde vocali
consone
colonne
sostengono il Tempio
delle Tue braccia
amo rifugiarmi
lì
nudo di attributi
cercando
silenzi
d'immortalità
non per me stesso
ma per donare al Tuo viso l'innato volo d'un sentiero divino sepolto fra le rocce e le spine
d'un vocabolario infinito creato da un caotico accumularsi di utopie sospese a pensieri eterni
percezioni
in schegge di luna
fuoriescono
dal precipizio dei Tuoi occhi
dove il miracolo è la legge
infiamma il mio Amore
in un altro sublime universo