In questa sera di fine estate
dalla piazza centrale di Fiesole
in salita per la chiesa di S. Francesco
con la tua compagnia
gentilezza e cortesia
insieme chiacchieriamo
a meta' della salita
dopo minima fatica
siamo seduti sulla panchina
con rispetto ti bacio la guancia
come sorella e tu di rimando
mi carezzi la schiena
dalla parte del cuore, mano leggera
a sfiorare e far sparire ogni dolore
e cosi' per incanto, davanti a noi
e' Firenze con mille e mille luci
e ancora mille e mille luci
giallo arancio, blu,
giallo, bianche, sul rosso
e le case, e i quartieri
che riconosci o intuisci
e la luce del cielo sul blu
e sul viola smog,
come a circondare
quest' arena semimetropolitana
dove esseri da circo
uomini veri o infami
continuano a perpetuare
far niente, dolore, disorientamento
inquietudine per il futuro
amore, e poi lavorano
ma quanti senza far niente
e il loro essere insieme
unico seme che mantiene
brandelli di umanita'
ancora saldi
e ancora allungo il braccio
per sentir il tuo donar compassione
e in silenzio dirti: grazie.