Una tormenta gelata
dopo il calore del sole,
turbine di foglie dorate
ricadono al suolo silenti.
S'appannano i vetri di gelo
un soffio di vento s'innalza,
mi abbraccia la nebbia dell'Ade
nel respiro dell'ultimo viaggio.
C'è rumore di vita distante
un ministro ti unge la fronte,
frettoloso il tempo è passato
che ricordo col cuore gelato.
l'urlo si spande nel corpo
le membra si abbassano lente,
in silenzio il dolore mi stringe
ancora fuori cadono lacrime gelate.
l'autore Michelangelo Cervellera ha riportato queste note sull'opera
scritta per il sesto "anniversario" della scomparsa di mia madre