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Zucche
Sui fiori di zucca non si discute
allora, la nebbia non cancella il colore
e mi oriento su un'invisibile sentiero
di un mattino
che dicevano di sole
sul silenzio sola,
inghiotte il vociare di uccelli
e mi riconosco
una sveglia per le orecchie scevre
muta, irresistibile, il suo vuoto bianco
latteo
e avorio puro e grezzo vitale di rugiada
ingorda erba verde
sei sbiadita.
si sente a quest'ora dell'anima
l'agonia
in uno spazio inimmaginabile
con un sussurro, di brezza,
ha eco di tuoni
e tempeste
uccelli, che cantate?
gridate:
richiami alla natura
a voi stessi
alla perplessa fantasia
si attraversa nel vuoto lo spazio
la distanza senza pareti
della sua materia
avida e viziosa
tutta in un lampo se ne impossessa
la nebbia è solo un apparato su cui è facile
cadere ammalato.
Quello che è oggi non è domani
ieri sul datario è già un numero
il giovane
sullo specchio
non c'è
se parla
è la memoria
un ricordo:
come una data
già ne arriva un'altra.
Ma ho messo un costume di lustrini
e il bistro sugli occhi
vecchia puttana ma chi ti ama più di me?
Ti preparo un vino stagionato
per le ore che mi sembrano di sole e nostalgia
Non si dovrebbe a 20 anni
ma a 50 anni è legge
le ragazze guardano ma
non è la stessa cosa che pensi
nascondimi nebbia
sembro triste, lo vedi
dalle vene se ne va la forza
e parlo e parlo,
e sto zitto e zitto
il risultato è lo stesso
appoggiato su una terra ballerina,
onde e acqua
nebbia
nascondi anche me
come gli alberi e la strada
nascondi
lascia senza echi la voce
lascia
solo la voce.
Non è fermato niente
non è restato niente
sudo su questo ballo
senza capire perchè sapere
e capire
solo il dolore?
Già dimentico una carezza
non escono mai i numeri
quello che guardi tu
quello che sai tu...
Te ne vai sul sole che trionfa
nebbia
scopri il manto che nascondeva l'orizzonte
davanti scopri la via
il cammino ritorna sempre
da una donna è nata la vita
l'uomo è pagano
bacia il suo Dio
uccidendolo ogni giorno.
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1 recensioni:
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- Pensa che io non sono nemmeno riuscito a leggerla tutta, pensa che grande punizione e lavoraccio per uno scolaro che se l'avrebbe dovuta imparare a memoria. Inutile lunghezza, la si poteva in pochi versi e rendere meglio l'impatto.
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