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Come Romeo e Giulietta

Ignari ancor del vero
assorti ad ammirare,
chi senza cor sincero
conviene ad ingannare,
vi erano incantate
attente ad ogni scatto,
cento anime appagate
da quel secondo atto.
La bella Margherita
con aria da civetta,
saliva inviperita
nei panni di Giulietta,
su quel palco di legno
ad esaltar la gloria,
di quell'amore degno
di passare alla storia.
Ma solo qualche istante
prima di entrare in scena,
la nostra teatrante
a mo' di anima in pena,
aveva nella mente
l'immagine sbiadita,
di quel bacio innocente
dato a chi l'ha tradita,
senza ritegno alcuno
agendo sol d'istinto,
come chi è a digiuno
e dalla fame è vinto.
Ma quel dolce ricordo
le sembra rimbombare,
come un rumore sordo
che la fa sprofondare,
in un'angoscia immensa
che sfocia nel rancore,
un odio che si addensa
e le devasta il cuore.
Ed ecco tormentata
andar a passo adagio,
facendo la sua entrata
la sagoma di Biagio,
il re senza corona
interpreta frustrato,
nella bella Verona
l'eterno innamorato.
Vistoso è il ritardo
con cui è giunto Romeo,
nell'opera del Bardo
dentro quel mausoleo,
or la crede morta
e si toglie la vita,

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4 commenti:

  • Massimo Migliore il 21/09/2011 12:53
    Grazie madama... grazie a tutti di cuore...
  • Anonimo il 20/09/2011 21:56
    Eccelente uso del linguaggio, per l'appunto molto teatrale e shakespiriano I miei omaggi, messere.
  • danilo il 20/09/2011 20:12
    Bravissimo, sono andato a teatro senza pagare il biglietto...
  • Evelyn Di Maio il 20/09/2011 17:49
    Mi è piaciuta tantissimo. È leggera, scorrevole, appassionante e incredibilmente profonda allo stesso tempo. Complimenti davvero.