È l'austera dimora
che a sé,
lei li accoglie.
Sono specchi di ghiaccio
le sue gelide mura.
Si trascinan con occhi
inchiodati ai lor piedi,
con i quali calpestano
corridoi troppo bui.
Son le mani a sfiorare
quelle mute finestre,
pronte a chiuder su loro
la visione del mondo.
Sono vani quei test
che avvalorano l'anime!
Ma non riuscite a capire?
Ascoltate più a fondo!
Sono i cuori che scalpitano
e le menti a gridar!
Si fa sorda la Scienza
che non vuole dar retta.
Quale segno divino
ha deciso il confine?
Come voi abbisognan
di una casa accogliente.
È di un tocco che vivono
del calore,
un sorriso.
Da quel tempo quei visi
non conoscon carezza.
E non abbiate paura
di quei corpi deformi,
oltre il muro di pelle
pulsa amabile vita.
Ma son pochi gli eletti
che si lascian toccar
da quell'anime rare!
Mentre occlude
ai lor occhi,
ogni giorno di più,
quel ferroso cancello
la speranza di vita.