Non posso,
questa é l'impronta ultima
del mio pensare,
fugace realtà di questo
inferno irreale;
attimo che mi riservo per
comprendere;
alba dell'ultimo sole.
Non so che volto abbia il
destino, non so chi l'abbia
partorito: inverno o pianto,
non so come né quando.
Ma é qui, senza materia e
mi tocca. Tiranno d'ogni
secolo, Universo.
Ed io, ala perduta, vittima
della notte travolgente,
mi sento parte pura del
terrore, del limite umano.
E, insieme a me, la
consapevolezza si sparpaglia
in lacrime di voci, cariche
di chiassoso silenzio.