IL GIORNO CHE HO SMESSO
di suonare
era un giorno come un altro
ho guardato lo strumento appoggiato alla parete fare bella mostra di
se
e al suo posto ho messo un ficus
a cui dare l'acqua tutte le mattine
il giorno che ho smesso di suonare
ho pensato che era l'unica cosa che potevo ancora fare
ma per morire non c'è
un metodo solo
e ho aperto la finestra per cambiare l'aria
guardando i passeri e le galline del vicino impavide sull'aia
il giorno che ho smesso di suonare
sono restato zitto
Anne ha portato la torta al pomeriggio
e abbiamo bevuto caffè in grosse tazze piene
e sorriso e amato come in una giornata qualsiasi
ascoltando Brahms e Schubert
tra una scopata e l'altra
e se anche i tuoi figli cominciano a suonare
ecco:
stacca smetti
il giorno che mio figlio mi ha suonato Beethoven
ho lasciato tutti i miei spartiti
alla sua giovinezza e ai miei anni passati
e ho messo un ficus vicino al pianoforte
e non lo ascolto mai quando suona
e lui non capisce o non dice
e ci annusiamo così
una vecchia tradizione di famiglia
i geni di mio padre
i corsi e ricorsi
ricordati che lo spazio è curvo e che il cerchio si chiude sempre
Il giorno che non ho più suonato ogni suono mi ricorda
l'inascoltabile
non so ancora se ho avuto coraggio rabbia
o tristezza
non ricordo quasi niente del giorno
che ho smesso di suonare
bevendo torta e caffè
sulla veranda del giardino
a scherzare e guardare il muretto di pietre
conversazione interessante anche se alla fine non ne potevo più di sentirmi blaterare
il giorno che ho smesso di suonare
il mio vicino si è fatto una risata
" va a far la legna: non vorrai far morire di freddo i tuoi ragazzi..?"
il giorno che ho smesso di suonare sul cortile è sceso il silenzio
la mia vicina mi spia
crede di non esser vista
la faccio contenta facendo finta di non vederla.