Nel torrente t'ho vista sorridermi
spruzzarmi con limpida acqua
e coperto dal brusio delle cicale
ho udito il tuo dolce canto assalirmi.
Con voce interrotta mi ripetevi: dut... dut
che forse non significava nulla
ma nei tuoi occhi c'erano la fragile luce
del primo mattino e quella luminescente
del tramonto più acceso.
Ho iniziato a correre tra gli aghi di pino
che cadevano e nuovi fiori che fiorivano
mentre inseguivo i tuoi capelli di sogno,
così simili alla criniera d'un cavallo
e nonostante il tempo che mi lascia senza fiato
ti incalzo ancora, ripetendo il tuo strano idioma.