Quando ritorno sulla mia Majella
che ho visto attendere paziente
il consumarsi delle molte vite
lungo lo scorrere degli anni
che sono stati anche il mio tempo
non resto indifferente,
sento la voce di mio Padre
che sale dai calanchi erosi
facendo riaffiorare un altro mondo,
meno impaziente, dentro l'eterno.
In alto il tempo è pietra,
tutto rimane calcare madreperla
indifferente all'accalcarsi nella valle
l'uno sull'altro, nell'aria fosca,
nella comune corsa senza senso.
Sono sospeso!
Dove il pietrisco regge il cielo,
e il mio corpo sembra sia conteso
tra la tenace vita della carne
e ciò che attende ognuno giunto in fine,
quel punto alto, tra cielo e terra,
è vero luogo di confine.