Parole d’ornamento,
in saccente sfoggio, contorte,
risuonano vuote.
Palestre di retorica,
densamente coperte dall’Io;
misere scimmie replicanti,
racchiuse in torri d’avorio,
sole, tristi, senza luce nel cuore.
Splendore dell’umile,
gusto frugale, riflesso dell’anima,
semplice e nudo, che sa di Dio.